Mi avevi già convinta al primo paragrafo, ma mi hai conquistata con la citazione a Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Il mio unico problema è non riuscire a trovare un sinonimo (che sia comprensibile per la maggior parte delle persone). Vera Gheno propone, invece di "linguaggio inclusivo", "linguaggio ampio". Come ti sembra?
Adoro Vera, ma “ampio” fino a che punto? Mi sembra comunque limitata come espressione (peraltro me la sono persa, è tratta da qualche libro?). Piuttosto direi “universale”. Infatti se ci pensi si parla di Design for all o di Universal Design.
Sicuramente è in qualche libro, non ricordo quale (sono ancora tutti negli scatoloni 🙈), ma ne parlò anche a una presentazione qui a Padova. Universale è bellissimo, però non so se in italiano venga percepito con questo significato. Lo userò e farò qualche esperimento!
Eh, sì... "Inclusivo" presuppone che "qualcuno ti lasci o ti faccia entrare".
"Universale" sta per "vale per tutti " e dovrebbe escludere i cerchi a prescindere... può essere un'idea 👍...
...che poi qualche cerchio attorno ce lo troviamo un po' tutti, quando ci sentiamo catalogati in una categoria, o soffocati dagli eventi, ma con un po' di impegno e di fortuna ci si riesce a liberare e ed evadere! Il cerchio di cui parli tu è un po' più solido, proprio perché attorniato da preconcetti giudicanti e classificanti.
Che bello è invece scoprire quello che c'è nella reciprocità e quante cose puoi imparare, cogliendo nuovi spunti di riflessione, condividendo il reciproco sostegno, ....o anche l'opportunità di una gita o di un concerto insieme 😉! 😘
Asticella del ragionamento sempre più alto Chiara, la dicotomia tra inclusivitá concessa e inclusivitá conquistata è dirimente sulla posta in palio. 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
Mi avevi già convinta al primo paragrafo, ma mi hai conquistata con la citazione a Jack Frusciante è uscito dal gruppo. Il mio unico problema è non riuscire a trovare un sinonimo (che sia comprensibile per la maggior parte delle persone). Vera Gheno propone, invece di "linguaggio inclusivo", "linguaggio ampio". Come ti sembra?
Adoro Vera, ma “ampio” fino a che punto? Mi sembra comunque limitata come espressione (peraltro me la sono persa, è tratta da qualche libro?). Piuttosto direi “universale”. Infatti se ci pensi si parla di Design for all o di Universal Design.
Sicuramente è in qualche libro, non ricordo quale (sono ancora tutti negli scatoloni 🙈), ma ne parlò anche a una presentazione qui a Padova. Universale è bellissimo, però non so se in italiano venga percepito con questo significato. Lo userò e farò qualche esperimento!
Eh, sì... "Inclusivo" presuppone che "qualcuno ti lasci o ti faccia entrare".
"Universale" sta per "vale per tutti " e dovrebbe escludere i cerchi a prescindere... può essere un'idea 👍...
...che poi qualche cerchio attorno ce lo troviamo un po' tutti, quando ci sentiamo catalogati in una categoria, o soffocati dagli eventi, ma con un po' di impegno e di fortuna ci si riesce a liberare e ed evadere! Il cerchio di cui parli tu è un po' più solido, proprio perché attorniato da preconcetti giudicanti e classificanti.
Che bello è invece scoprire quello che c'è nella reciprocità e quante cose puoi imparare, cogliendo nuovi spunti di riflessione, condividendo il reciproco sostegno, ....o anche l'opportunità di una gita o di un concerto insieme 😉! 😘
Come sempre grazie per le belle e puntuali parole Anto! ♥️
P.s. Dai che quando gli eventi smetteranno di essere soffocanti ci organizziamo un bis di concerto insieme!!🎶💪
Asticella del ragionamento sempre più alto Chiara, la dicotomia tra inclusivitá concessa e inclusivitá conquistata è dirimente sulla posta in palio. 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
Io a @Giovanna Errore ho proposto “universalità”. Che altra espressione potremmo usare al posto di “inclusione”/“inclusività”?